I TRAVESTIMENTI SONO EDUCATIVI? Sì, Sì E ANCORA Sì!

I TRAVESTIMENTI SONO EDUCATIVI? Sì, Sì E ANCORA Sì!

Di cosa parliamo:

LE 7 ABILITA' PROMOSSE DAL TRAVESTIRSI

TRAVESTIRSI SOLO A CARNEVALE?

ALCUNI CASI IN CUI IL GIOCO DEL TRAVESTIMENTO È UTILE

 

Dì la verità: hai sempre pensato che travestirsi fosse un’attività divertente (forse), ma pressoché inutile per i bambini. In fondo che peso potrà mai avere sul suo sviluppo indossare un mantello o una maschera? Gli stai veramente dando qualcosa di significativo per la sua crescita? Beh, se stai pensando che travestirsi è un gioco superfluo e del tutto secondario alle attività che gli hai organizzato (violino, scherma, apprendimento musicale in inglese e altro), ora ti spieghiamo perché invece è proprio una delle attività fondamentali nella loro crescita, perché i bambini la amano così tanto e perché si incastra perfettamente con tutti i tuoi obiettivi educativi!

 

BISOGNO NATURALE         Innanzitutto la dimensione del travestirsi è una dimensione fantastica, cioè opera della fantasia, anziché della razionalità. Ecco, tieni sempre presente che dai 2-3 ai 6-7 anni la dimensione fantastica è LA dimensione principale per i bambini. A portare realtà e concretezza nella loro vita, a collegarli alla logica e fare appello alla razionalità ci pensiamo già noi adulti. Ma è il fantastico la loro dimensione naturale, quindi si tratta di un vero e proprio bisogno. In pedagogia si chiama gioco simbolico: il gioco in cui un oggetto è “simbolo” di qualcos’altro, in cui facciamo finta di essere qualcun altro, in cui pieghiamo gli eventi alla nostra volontà. Per un bell'approfondimento sull'importanza della dimensione fantastica, alias "pensiero magico" dei bambini, ti invitiamo a leggere l'articolo "I rituali magici dei bambini" sul portale di UPPA.

SCOPRIRE IL MONDO          Attraverso l'azione scenica (alias “far finta di essere, far finta di fare”) e il gioco di travestimento, i bambini esplorano il mondo in modalità del tutto personalizzata, ovvero seguendo i loro tempi e le loro regole personali. Ma perché diciamo che esplorano il mondo? Pensa a quando si esce insieme per la spesa: in genere fa tutto l’adulto. Il bambino invece “impara” a fare la spesa quando ci gioca a casa, ricordando ciò che è successo, ma cambiando svolgimento e finale. Pensa anche a quando esci per andare in ufficio: il bambino non sa cosa significhi lavorare, non conosce le azioni abituali legate ai vari lavori. E allora, un po’ raccogliendo i racconti della giornata lavorativa colti dalle conversazioni degli adulti e un po’ immaginando, finge di telefonare, acquistare, spedire, discutere, organizzare meeting, ecc. E un cavaliere? Una volta indossato il mantello e ispirandosi ai libri letti insieme, immagina e mette in scena tutto un mondo in cui galoppa, difende il castello, combatte e vince!

COORDINAZIONE E MOTRICITA’ FINE       L’esperienza del travestirsi e del far finta non è solo importante dal punto di vista specificamente cognitivo, ma coinvolge in maniera rilevante il livello motorio, poiché richiede movimenti precisi, come abbottonare, infilare, reggere, imboccare, ecc., così come il correre, il ballare, l’arrampicarsi, il cullare, il saltare.

AUTONOMIA       Come genitori spesso ci troviamo a sognare il momento in cui i bimbi saranno più autonomi: travestirsi è un ottimo modo per promuovere l’indipendenza. E questo non solo perché il desiderio di indossare il costume o il travestimento li motiva a fare da sé, ma anche perché inventare un gioco di finzione implica prendere tutta una serie di decisioni in modo continuo: prima faccio questo, poi decido di fare quello, poi raccolgo questo, poi mi alzo e faccio un’altra cosa che serve a rappresentare quel mestiere o quella situazione. Questo, nel lungo termine, lo porterà a essere più a suo agio nel prendere decisioni e affrontare le sfide nella vita di tutti i giorni. Ci interessa? Altroché!

VIVERE LE EMOZIONI E COSTRUIRE SE STESSI       Travestirsi e immaginare di vivere situazioni variegate è una risorsa ricchissima per i bambini: con qualche accessorio indossato possono da un lato rivivere situazioni già vissute e dall’altro crearne di nuove. Ma perché questo dovrebbe essere importante? Perché ricostruire un vissuto consente al bambino di rielaborare, comprendere, “masticare” con calma e tutte le volte che lo desidera le emozioni connesse a quell’evento (un litigio con l’amichetto, la caduta al parco, rivedere un parente rientrato dall’ospedale, prendersi cura dei piccoli o degli animali di casa, solo per citare alcuni esempi). E a quella stessa situazione, così come a finzioni completamente immaginate, può associare uno svolgimento e un finale completamente diversi per far emergere parti di sé: il coraggio, la forza, l’accoglienza, la velocità di reazione, la durezza, la generosità. D’altra parte, tutti gli esseri umani hanno dentro di sé tutte le emozioni e il gioco è senza dubbio il “luogo” più sicuro per farle emergere, sperimentarle e non reprimere. La costruzione della propria identità passa anche attraverso la sperimentazione diretta e non guidata, cioè la libertà di vivere ruoli vari e varie identità nel contesto sicuro del gioco.

SOCIALITA’ ED EMPATIA      Dal punto di vista sociale, travestirmi implica assumere un ruolo diverso da me, stimolando automaticamente l'empatia nei confronti degli altri: vivendo momentaneamente la vita di un'altra persona, infatti, i bambini possono comprendere meglio le esperienze e le emozioni altrui. Questa capacità è fondamentale per le relazioni interpersonali future dei bambini: d’altra parte, come genitori non desideriamo sempre che diventino persone ben inserite e capaci di intrattenere rapporti positivi con gli altri?

PARLARE, IMMAGINARE, COMUNICARE      Il travestimento, giocare con i costumi, con i ruoli, con gli accessori da indossare contribuisce al miglioramento del vocabolario personale, alla stimolazione del pensiero, dell’immaginazione e dell’espressione creativa, apportando benefici altamente significativi a livello cognitivo.

 

TRAVESTIRSI SOLO A CARNEVALE?

Sì, se abbiamo deciso che questi obiettivi ci interessano solo a febbraio. Ha senso? Visti tutti i benefici che comporta, travestirsi solo a carnevale è un gran peccato! Attenzione, siamo solo noi adulti ad avere questo limite di pensiero; lasciamo invece che i bambini giochino con costumi e accessori tutto l’anno!

Una bella cesta dei travestimenti variegata rappresenta un elemento essenziale per ogni stanza dei bambini. Se possibile, sarebbe ideale posizionarla vicino a uno specchio. Ma cosa contiene una cesta travestimenti ideale? I costumi di carnevale, certo, ma anche accessori vari come maschere da supereroi, bacchette magiche, spade, caschetti da pompiere, ali. Ma anche qualche accessorio magari scartato da mamma e papà perché non più in utilizzo: sciarpe, cappelli, cravatte, borse, mestoli.

E per l’amor del cielo usciamo dal Medioevo: basta classificare travestimenti e accessori come “da maschio” e “da femmina”! La cesta dei travestimenti deve essere variegata e dare la possibilità ai bambini di impersonare ruoli, generi, vissuti, e di mescolare gli elementi a loro piacimento senza giudizio, critica o pre-selezione degli adulti! I bambini hanno il DIRITTO di sperimentare e noi, come genitori, dobbiamo prenderci cura di questo diritto.

QUANDO L’ATTIVITA’ DI TRAVESTIMENTO TORNA UTILE?

Come abbiamo capito, indossare costumi e travestimenti tutto l’anno e non solo a carnevale porta con se’ molteplici vantaggi, sia considerando la vita quotidiana dei nostri bambini, sia considerando un’ottica di sviluppo futuro.

Come spiega Daniela Pascal, psicomotricista ed educatrice, esiste anche una «funzione terapeutica (che preferirei definire sostegno alla crescita)» che può realizzarsi «in un contesto dove il bambino può liberamente (cioè senza giudizio, senza eccessivi vincoli, soprattutto spontaneamente) esprimere sé stesso attraverso la dimensione del gioco simbolico. La valenza terapeutica sta nella possibilità di poter esprimere paure, conflitti o desideri, in modo decolpevolizzante, potendoli elaborare attraverso la narrazione che si crea nel gioco simbolico. I travestimenti permettono di volta in volta di mettere in gioco questi aspetti attraverso le caratteristiche dei personaggi con cui il bambino può identificarsi e/o confrontarsi».

Ma in quali situazioni potrebbe tornare particolarmente utile? Posto che ogni situazione va affrontata con un approccio integrato in cui convergono risorse, input e idee diverse, il gioco simbolico del travestirsi può diventare un’attività di supporto per esempio nel caso di bimbi insicuri, che fanno fatica a difendersi o a far sentire la propria voce: la finzione permette loro di ricreare uno specifico contesto delicato che si trovano a vivere nella quotidianità e, inventando un finale più “di successo”, sperimentare una parte di sé più assertiva e decisa. Quasi come facessero una sorta di “allenamento”. Lo stesso avviene nel momento in cui, durante la finzione in presenza di papà e mamma, il bambino spiega a voce alta all’adulto chi è e che cosa deve fare: “facciamo finta che io ero un maestro e tu il bambino che disturbava. Allora io arrivavo, ti sgridavo e tu chiedevi scusa e andavi al posto”. In un contesto di questo tipo il bambino rielabora, fra gli altri, il suo senso di “impotenza” nei confronti degli adulti-che-tutto-sanno-e-tutto-possono e vive invece una parte “potente” di se’ che normalmente non sperimenta: il bambino decide e l’adulto obbedisce.

Nella quotidianità il gioco del travestimento può tornarci utile anche con i bimbi caparbi che pretendono di vestirsi da soli nei modi più improbabili e magari inopportuni per andare a scuola: sarà più gestibile accettare che sia l’adulto a decidere il vestiario, se lo rassicuriamo che poi, una volta a casa, potrà scegliere liberamente come vestirsi grazie al suo baule delle meraviglie!

In famiglia c’è un bimbo in arrivo o appena arrivato? Fate in modo che in casa ci siano ad esempio il travestimento da dottore e un qualsiasi bambolotto, ma anche accessori dismessi da papà e mamma per impersonare proprio i loro ruoli: grazie al gioco di finzione, i bambini potranno da un lato “scaricare” sulla bambola tutte le emozioni complesse che si agitano dentro (curiosità, paura, rabbia, gelosia), e dall’altro gli consentiranno di sperimentare la dimensione del “prendersi cura” di un bimbo, scoprendolo magari come un sentimento avvolgente e piacevole!

Capisci perché alla scuola dell’infanzia ogni aula ha il suo angolo travestimenti disponibile tutto l’anno? Mettergli a disposizione accessori e costumi ora ha tutto un altro significato, vero?

Buon divertimento educativo con i tuoi bambini!

Patrizia

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