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Giochi educativi Montessori: Moda?

Giochi educativi Montessori: Moda?

Guida rapida per orientarsi e arrivare al sodo


Da qualche tempo si fa un gran parlare di giochi in legno montessoriani, scuole (o sezioni) montessoriane, stile educativo montessoriano.
E come tutte le volte in cui c’è tanto clamore attorno a un argomento, diventa difficile orientarsi e distinguere le mode di passaggio dal vero nucleo dell’argomento. Anche a te si materializza un punto interrogativo in fronte ogni volta che trovi la parola “Montessori” su un gioco o un articolo? Allora continua a leggere qui di seguito.

Il metodo Montessori è nuovo?




Nonostante la moda sia scoppiata qui in Italia solo negli ultimi anni, la pedagogia montessoriana nasce ai primi del ‘900 per l’innovativa visione di una rivoluzionaria donna medico che trova inadeguati i metodi educativi del periodo: Maria Montessori.

Mettendo autenticamente al centro del suo pensiero il bambino e calandosi totalmente nei suoi bisogni e soprattutto nelle sue potenzialità, Maria Montessori compie uno studio accurato sulle attività da proporre e sull’ambiente da ricreare attorno al bambino, ottenendo risultati all’epoca mai visti in termini di abilità acquisite e autonomia.

Dopo la prima “Casa dei Bambini” (1907), la scuola condotta da lei stessa in un quartiere romano estremamente povero, il suo metodo si diffonde rapidamente prima in Italia e poi in tutta Europa.

Ad oggi la maggior concentrazione delle scuole montessoriane si trova nei Paesi Bassi, che più di altre nazioni hanno recepito e fatto loro l’insegnamento della celebre educatrice.

Tre cose che ci piacciono dell’educazione Montessori


Sono tanti gli elementi educativi e pedagogici sui quali si fonda la metodologia montessoriana: basta aprire un qualsiasi articolo sull’argomento per trovare ben delineati tutti i suoi fondamenti. Noi vogliamo soffermarci solamente su tre di questi elementi.

Ci piace e condividiamo pienamente il fatto che il fulcro di ogni decisione provenga in primis dall’osservazione del bambino nello specifico, delle sue inclinazioni, dei suoi bisogni, delle sue preferenze; in breve, della sua unicità. Come in qualunque decisione importante della vita, la fase di osservazione e raccolta informazioni non può essere saltata né generalizzata.

Ci piace assolutamente il tema dell’autonomia: il bambino va aiutato, ma va aiutato a fare da solo. Così come l’apprendimento è un processo naturale e spontaneo anziché l’ascolto degli insegnamenti di un educatore, condividiamo il fatto che non ci sia un modo di apprendere tanto efficace quanto il farlo attraverso l’esperienza diretta. E come si concretizza l’esperienza diretta?

    • Nel toccare e manipolare in prima persona, nello sporcarsi e vivere completamente i materiali

    • Nello sperimentare e inventare giochi e attività partendo da materiali e oggetti semplici e quotidiani, poco chiassosi sul piano visivo e uditivo

    • Nella libertà di vivere l’errore o l’imprecisione per poi ricavarne un insegnamento diretto

    • Nel seguire le inclinazioni e l’intuito dei più piccoli per scoprire i talenti e “sfamare” proprio quella mente in quell’esatto momento di crescita

    • Nell’utilizzo del movimento e dell’espressione corporea per aumentare le proprie abilità, anche quelle mentali e cognitive


Condividiamo la visione in base alla quale lo scopo di un’attività è l’esperienza e non il risultato. Il risultato, la perfezione, il concetto di giusto/sbagliato appartengono all’adulto, alla sua abitudine di dare etichette e definizioni, di correggere il bambino, di sostituirsi a lui per risparmiargli la fatica.


Montessori a scuola e a casa: figli più intelligenti?


Posto che la pedagogia montessoriana, per essere applicata con la stessa precisione della sua fondatrice, prevede uno studio specifico della durata almeno biennale data la sua ricchezza e dati tutti gli aspetti coinvolti, è anche vero che applicarla a casa non deve per forza significare diventare degli esperti e adottare un principio radicale.

È opportuno leggere e approfondire, è utile informarsi, ma, come sempre ci piace fare, invitiamo alla non-ansia: la pedagogia montessoriana non è l’unica possibilità, non è detto che sia l’opzione in assoluto migliore sempre e non va certo vista come il modo per far diventare intelligenti (o più intelligenti) i nostri figli! Così facendo ci metteremmo in una situazione di stress come genitori, in un angolo quanto mai soffocante fonte di timori e frustrazione.

Evviva il pensiero personale e la possibilità di scelta, quindi:

    • informiamoci

    • catturiamo quello che, fra i vari punti cardine del metodo Montessori, ci sembra giusto e opportuno per la nostra famiglia

    • applichiamo a casa i principi con i quali siamo d’accordo ed eventualmente chiediamo consiglio a educatori che siano esperti nel metodo

    • godiamoci l’esperienza genitoriale in ogni caso, senza ansie da prestazione


Giocattoli montessoriani: attenzione!




Ogni moda ha una ripercussione abbastanza costante: il mercato sforna tonnellate di proposte per “spremere” l’argomento al massimo. Ma saranno proprio tutte valide e opportune?

Per esempio: la moda in corso è legata al metodo Montessori? Via libera alla produzione di massa di giocattoli con il nome della famosa educatrice che lampeggia a chiare lettere sulla confezione.

Se non ci facciamo caso, potremmo essere portati a scegliere proprio quel gioco, anziché altri sprovvisti dell’indicazione “Montessori”, sulla base di parametri e di aspettative poco consapevoli e poco realistiche:

    • se il metodo è famoso, allora è il migliore (e io di certo voglio il meglio)

    • renderà mio figlio più intelligente

    • se c’è scritto “Montessori”, allora di sicuro il gioco rispetta i suoi principi

    • è un gioco migliore/fatto meglio degli altri

    • se acquisto questo gioco e lo consegno a mio figlio, il gioco applicherà il metodo Montessori a casa mia (senza altri interventi da parte di noi genitori)


È importante portare alla luce ragionamenti e aspettative che siamo tutti inclini a fare senza rendercene conto, perché sicuramente ci daremo maggiori chances di fare scelte che da un lato rispecchiano il nostro obiettivo educativo e dall’altro innescano un circolo virtuoso di soddisfazione che va da noi ai nostri figli e viceversa.

Se abbiamo capito che la pedagogia Montessori fa per noi e vogliamo anche utilizzare strumenti e giocattoli montessoriani, allora leggiamo blog e libri sull’argomento (sia in Rete che in libreria troveremo centinaia di pubblicazioni con liste di giochi e attività che seguono questo insegnamento), ma premuriamoci di chiedere consiglio anche a educatori che abbiano una formazione in questo senso.

Riassumendo: via libera all’informazione personale, niente diktat auto-imposti e impossibili, semaforo verde alle scelte consapevoli sui giochi e i giocattoli educativi per i nostri bambini!

 

Commenti

Un articolo interessantissimo che permette di riflettere sull’importanza di compiere una SCELTA consapevole, come educatori o genitori, davanti alle metodologie educative più comunemente conosciute. Condivido in toto la riflessione sul catturare ciò che più si avvicina al nostro essere genitore o educatore rispetto ad ogni corrente pedagogica: la coerenza tra ciò che siamo come persone e le modalità educative che decidiamo di adottare sono quello che più arriverà al cuore dei nostri bambini.

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