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Sperimentare con i giochi a 1 anno

Sperimentare con i giochi a 1 anno

Quando è il momento giusto per iniziare con i giochi educativi?


Sarà presto per iniziare a fornire strumenti educativi al nostro frugoletto che appena cammina? O stiamo già arrivando tardi, lasciando dietro mesi gettati al vento? 

Tranquilli, nessuna di queste due domande deve generare panico! Soprattutto perché partono da presupposti rischiosi e non proprio corretti. Vediamo perché.

Devono essere speciali i giochi per la prima infanzia?



SÌ: devono essere sicuri


La risposta è SI, se parliamo di sicurezza: i bambini di 1 anno non hanno ancora incamerato il concetto di pericolo e se uniamo questo al fatto che la loro curiosità è inarrestabile, allora comprendiamo come sia indispensabile che i giocattoli per la prima infanzia debbano essere sicuri.

Ma cosa significa sicuri? Grosso modo l’informazione è già a disposizione di tutti. Significa che non devono avere piccole parti che potrebbero staccarsi ed essere ingerite, non devono avere bordi taglienti e spigoli troppo acuminati; solo tinte atossiche a base di acqua esplicitamente dichiarate sulla confezione (meglio ancora, nel caso dei giocattoli di legno, se si tratta di legno naturale non tinto); materiali resistenti, poiché già sappiamo che a quest’età tutto finisce in bocca e molto viene lasciato cadere di proposito o inavvertitamente. Naturalmente è imprescindibile la presenza del marchio CE regolamentare apposto sulla confezione.

ATTENZIONE, però, a non lasciarsi dominare dalla paranoia. La campana di vetro (o di gomma) sotto la quale avremmo la tentazione di metterlo non lo farà crescere meglio, anzi; limiterà la sua crescita per tre motivi fondamentali:

    • innanzitutto circondarlo solo di oggetti di gomma o morbidi, anallergici, uniformi e senza spigoli significa creargli intorno un ambiente piuttosto noiosetto, alla lunga. Un po’ come se noi vivessimo in un ambiente asettico e high-tech: interessante all’inizio, ma poi che noia!

    • un ambiente “ultra-sicuro” non ha nulla a che vedere con la realtà e gli stimoli offerti saranno probabilmente limitati e ripetitivi; praticamente il contrario di quello che desideriamo per i nostri figli, cioé che vivano in un ambiente ricco di stimoli;

    • inoltre rischiamo di innescare proprio il comportamento che tanto temiamo e dal quale tentiamo di proteggerlo: il desiderio incessante di novità che a questo punto si concentrerà quasi esclusivamente su oggetti “pericolosi”. Proviamo infatti a metterci nei panni dei bambini di 1 anno: se il mio mondo lo conosco già più che bene perché mamma e papà mi hanno fornito tanti esempi dello stesso tipo che ho potuto toccare, assaggiare, guardare, maneggiare, lanciare, strofinare in lungo e in largo, allora sono prontissimo per conoscere il resto del mondo: datemi angoli, bottoni, oggetti di affascinante metallo lucido, pesante e sonoro, bordi affilati, soprammobili piccoli e interessantissimi, oggetti che si rompono in mille pezzi (meraviglia!!).


Da genitori dobbiamo chiederci: vale la pena vivere nella paura? Vale la pena nascondere il nostro talento educativo, per lasciare che sia la paura a determinare le nostre scelte?



L’amore senza limiti che abbiamo per loro, l’impegno massimo che mettiamo nella creazione di un ambiente di crescita adatto a quanto di più prezioso abbiamo nelle nostre vite non devono diventare il motore che alimenta la paura: devono essere piuttosto il fuoco che accende la nostra consapevolezza di educatori.

No paranoia, quindi, ma respiro e ragionamento.
No panico, ma pensiero e consapevolezza.


Se ci sforziamo di uscire dalla paura sempre in agguato, ci guadagneremo in qualità della vita: sia noi come genitori, sia i nostri figli!

NO: Devono essere semplici e trasformabili


La risposta alla domanda “Devono essere speciali i giochi a 1 anno?” è NO, se invece come genitori siamo più inclini ad avere aspettative e proiezioni grandiose nei confronti dei giochi e, soprattutto, dei nostri figli.

Abbiamo parlato di aspettative e proiezioni in questo blog nel nostro precedente articolo Giochi educativi o giochi intelligenti?; e se vuoi approfondire ancora l’argomento scarica la nostra Guida ai Giochi Educativi.

In poche parole, se ci aspettiamo o pretendiamo che sottoporre un certo gioco educativo a nostro figlio lo farà diventare più intelligente o che in qualche modo gli faremo guadagnare tempo nell’apprendimento, allora è meglio fare chiarezza e recuperare obiettività: giochi e giocattoli a 1 anno devono avere lo scopo di fargli conoscere il mondo in una misura che sia adatta a lui. Cioè in maniera sicura, interessante e stimolante, ma mai invadente o eccessiva.

Quali giochi a 1 anno?


Senza dubbio meglio scegliere giocattoli a 1 anno che possano essere vissuti con ognuno dei 5 sensi; nel caso si tratti di oggetti più “delicati”, basta semplicemente avere un po’ di attenzione e accortezza nel momento in cui glieli sottoporremo.



Via libera a oggetti caratterizzati da grande semplicità, essenziali, senza tante funzioni già prestabilite; sì a oggetti con inserti tattili differenziati, palle e palline di più tipi (con i buchi, sensoriali, diverse per peso, elasticità, dimensioni), semplici costruzioni in legno.

A questo proposito ricordiamo che il primissimo gioco con le costruzioni è far cadere i cubi di legno impilati da papà e mamma! Alcuni la interpretano come mancanza di interesse al gioco, quando in realtà è la prima attività di sperimentazione costruttiva; pensiamo al cervello di un bambino: osservo qualcuno compiere lentamente le diverse operazioni che il mio cervello codificherà poi come “costruire”, mi rendo attivo toccando la realizzazione e… meraviglia!, all’improvviso “la cosa” fatta da mamma e papà cambia forma, si scompone magicamente in tanti pezzi e fa pure rumore! E tutto questo l’ho creato io con un solo gesto!

Sì a oggetti e giochi da poter esplorare ancora liberamente con la bocca, da trascinare senza sforzo, sì alla presenza di TUTTI i colori: pensare che il nero, il marrone, il bianco, i colori pastello siano banali, tristi, non interessanti o non adatti ai bambini è un limite mentale che solo noi adulti possiamo avere! Il mondo è già pieno di etichette e giudizi: vogliamo giudicare anche i colori? La varietà è un valore!

Sì a oggetti “musicali” semplici, cioè che fanno suoni e rumori non perché siano strumenti musicali o giochi dotati di suonerie ed effetti sonori, ma perché è proprio una loro caratteristica intrinseca, ad esempio perché sono riempiti con contenuti diversi.


Riempire/Svuotare


Tutti abbiamo notato che i nostri nanetti amano giocare con il cestello delle mollette da bucato o con il cassetto più basso della cucina. Ma perché? Sono forse i colori ad attirarli?



Sì, certo, ma c’è qualcosa di più importante in ballo: riempire e svuotare è un’attività apparentemente banale che grazie alla ripetizione consente loro non solo di sperimentare una serie di abilità nell’immediato, ma che addirittura costituisce la base da cementare ora per lo sviluppo di abilità future.

Nel loro raccogliersi concentratissimi in questa attività sperimentano i concetti di pieno/vuoto, pochi/tanti, motricità fine nell’afferrare gli oggetti, sequenze di azioni ripetute che portano sempre a uno stesso risultato, rumore degli oggetti fatti cadere (uno alla volta o tutti assieme fa una grande differenza!), reazioni degli adulti a questa specifica attività, ecc.

Serve un gioco specifico? Niente affatto! Spesso, ad esempio, sono i carretti primi passi ad assolvere già benissimo a questa funzione: quelli che infatti hanno un vano da riempire sono i migliori!

Un’idea potrebbe anche essere quella di ragionare mentre scegliamo il giocattolo da acquistare: il gioco che sto prendendo in considerazione consente al mio bambino di fare anche l’attività di riempimento/svuotamento? Bene, allora tanto meglio!

Aspetto motorio


Intorno all’anno i bambini sono molto coinvolti dalla sperimentazione motoria e hanno fisicamente bisogno di allenare i muscoli e fare esperienza del proprio “mezzo” di locomozione: il corpo. Inutile confinarli a vita in box e recinti che soffocano questo bisogno. Predisponiamo, piuttosto, un ambiente adatto e sicuro che funga da palestra e giochi che offrano la possibilità di fare movimenti diversi fra loro: cavalcabili (con ruote, dondolanti, ecc.), animali o mezzi trainabili, spingibili, tunnel (quelli pop-up vanno benissimo), cuscinoni studiati ad hoc per salire/scendere e mettere alla prova la corporeità, tende e igloo che possono diventare rifugi nei quali strisciare, gattonare, mettersi carponi, seduti, ecc. Più è ampia la gamma di movimenti da sperimentare fin da ora, maggiore è la coordinazione di cui godranno per sempre, a tutto beneficio non solo della fisicità, ma anche delle capacità intellettive!

Forme da incastrare: lo sapevi?



Molti scelgono di regalare un passaforme ai bambini di 1 anno: avete presente quei giochi di legno nei quali i blocchetti vanno infilati nel foro giusto in base alla forma (cerchio, stella, quadrato, ecc.)? Spesso sono i produttori stessi a “suggerire” questo gioco stampigliando in bella vista l’età (1 o 1+): pochi sanno, però, che 1 anno i bimbi non sono generalmente in grado ancora di fare questa associazione logica; è più facile che si trovino vicino al secondo compleanno nel momento in cui gestiranno questa attività con competenza.

Quindi il passaforme sì se:

    • non mi aspetto che azzecchi gli incastri o che “si porti avanti” con l’apprendimento

    • sono consapevole che l’esperienza delle varie forme geometriche che può fare a questa età è quella di cominciare a intuire e “vivere” le forme con la bocca e le mani

    • il passaforme ha anche un foro molto grande e accessibile (magari quello fatto per estrarre le formine) che il bambino può utilizzare fin da subito per l’attività di riempimento/svuotamento


Se stai riflettendo su quali giochi comprare ai tuoi bambini di 1 anno la regola che vince su tutte è SEMPLICITA’.

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